Quando l’obbligo normativo non è sufficiente…

Moltissimi anni fa, si affacciava all’orizzonte una Norma UNI, la ISO 9001 relativa ai Sistemi di gestione per la qualità.

In un primo momento, furono poche le realtà produttive e di servizi che ritenevano “necessario” ottenere questa certificazione: solamente le “grandi” Aziende, o chi aveva necessità di accedere a bandi pubblici.

Oggi questa normativa dopo varie revisioni è arrivata alla sua versione del 2015, che richiede, tra le varie cose, anche la “valutazione di rischio”.

Analogamente negli anni si sono affacciate altre norme ISO di Certificazione: la ISO 14001, Sistemi di Gestione Ambientali e la “vecchia” OHSAS 18001 relativa ai Sistemi di Sicurezza e Salute sui Luoghi di lavoro (trasformata di recente in ISO 45001, per avere uno standard di riferimento per il Sistema di Gestione Salute e Sicurezza sul Lavoro, riconosciuto a livello mondiale e allineato agli altri standard di gestione come la ISO 9001:2015 e la 14001:2015.

Ad oggi, restano in ogni caso standard a cui le Aziende possono “volontariamente aderire”.

Tra questi tre Sistemi sicuramente il più conosciuto ed anche se vogliamo il più diffuso resta lo standard della ISO 9001: qualità. Negli anni tantissime realtà, sia produttive che di servizi, hanno “volontariamente” aderito a questo Sistema. Obbligo o diffusione di una maggiore cultura in questo caso di lavorare in qualità?

Per tanti, l’adesione a questo sistema è stata una sorta di imposizione per poter essere qualificati come “fornitori” di Gruppi Aziendali più strutturati (ad esempio multinazionali, aziende produttive di particolari settori come l’automotive).

Spesso però avere la certificazione di Qualità da sola non basta più!

Oggi per una qualifica del Fornitore si presuppone anche l’adesione a standard di Sicurezza come la ISO 45001 o quantomeno una gestione della Sicurezza pur anche meno complessa, ma strutturata come ad esempio lo standard UNI INAIL sui Sistemi di Gestione.

Premesso che quest’ultimo è uno standard esclusivamente italiano ed al momento NON certificabile, in ogni caso può contribuire a qualificare positivamente la propria Azienda agli occhi di un Cliente particolarmente attento!

Di recente ho partecipato ad un audit di seconda parte (tradotto: Cliente che verifica il proprio Fornitore), durante il quale l’aspetto principale che è emerso è stato (detto molto terra terra!): “Ok l’obbligo normativo, ma non sarebbe meglio “provare di andare oltre?” Alzare l’asticella significa gestire la Sicurezza (aspetti cogenti compresi ovviamente) mediante un Sistema di Gestione.

Facciamo un esempio banale: l’obbligo prevede la denuncia degli infortuni per via telematica all’INAIL. E le medicazioni? Perché non rendere tracciabile anche l’accesso alla cassetta di primo soccorso? Il motivo? in primo luogo per avere costantemente sotto controllo le quantità di materiali presenti (cerotti ad esempio), in secondo luogo per cercare di capire il motivo di questi “incidenti minori”. Analizzare un infortunio dopo che è accaduto significa fare (o provare di fare) esclusivamente PROTEZIONE, la PREVENZIONE ce la stiamo perdendo!

L’elenco di queste “indicazioni” potrebbe essere davvero lungo…

Arriverà un momento in cui, come è successo per la Qualità, il Sistema di Gestione della Sicurezza potrà fare la differenza: stare sul mercato che vogliamo e che ci meritiamo, oppure “accontentarci”, restare fissati all’”ancora” dell’obbligo normativo o “alzare gradualmente l’asticella” e iniziare davvero a parlare di prevenzione!

E tu imprenditore? Cosa decidi di fare?

Lo Studio Katia Nadalini ti può aiutare ad emergere dalla massa, realizzando un sistema di gestione per la sicurezza che ti supporti in maniera concreta a realizzare e perseguire i tuoi obiettivi!

“L’apprendimento e l’innovazione vanno mano nella mano. L’arroganza del successo è di pensare che ciò che hai fatto ieri sarà sufficiente per domani. (Cit. William Pollard)”

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